Quando la tristezza arriva

By 2 settembre 2020Coaching
Quando la tristezza arriva

Ci sono solo due giorni all’anno in cui non puoi fare niente: uno si chiama ieri, l’altro si chiama domani, perciò oggi è il giorno giusto per amare, credere, fare e, principalmente, vivere. (Dalai Lama)

La tristezza arriva quando meno te lo aspetti. Non invia una lettera né un messaggio per avvisare che sta arrivando. Essa fa parte della vita, è nascosta nelle sue pieghe. Qui non parliamo della tristezza che continua nel tempo come la depressione nè la perdita di una persona cara, ma di quello stato d’animo fastidioso, melanconico ma non così invasivo.  Per tutti questi motivi è difficile che quel tipo di tristezza arrivi quando stiamo vivendo una bella esperienza.

Arriva nei momenti di pausa o quando ci manca un avvenimento gratificante. Mi sembra come paragone a quella del virus della varicella, l’herpes che arriva quando le difese immunitarie sono depresse. Stiamo parlando di una tristezza non troppo forte. In questo stato d’animo non c’è niente di preoccupante, la tristezza ci ricorda solo che dobbiamo fare qualcosa per lasciarla andare via. Fino ad un certo punto è importante, perché affiniamo la nostra sensibilità e perché capiamo meglio tutto ciò che ci circonda. Senza dubbio maturiamo di più quando siamo in difficoltà, poiché siamo costretti ad adattarci alla nuova realtà.

Possiamo attenuarne gli effetti quando siamo consapevoli che in fondo non dura per molto tempo. Così come le ferite sul corpo rafforzano il sistema immunitario così la tristezza stimola le nostre risorse. Ci sono delle fasi nella vita che migliorano il nostro animo, da melanconico a più tranquillo, da teso a meno teso. Generalmente oltre ai pensieri che andrebbero gestiti diversamente, sono le Azioni che lasciano un’impronta su di noi. Agendo subito non facciamo altro che imporre un limite ai pensieri ed alle emozioni negative. Per esempio

Faccio un bagno rilassante per il corpo e la mente.

Mi Prendo cura di me, uso creme e oli essenziali. Mi dedico del tempo, sono una persona speciale!

Cammino lentamente o più spedito per la strada o su un tapis roulant.

Invito gli amici a cena perché mangiare assieme è molto importante, nella convivialità si approfondiscono i rapporti, ci si conosce meglio.

Faccio delle buone conversazioni in qualsiasi posto. Scrivo, chatto, telefono, parlo vis a vis

Ascolto la musica che più fa vibrare le mie corde.

Ballo e conosco più persone. Il ballo fa rilassare, stimola e ci rende di buon umore, il corpo si attiva e il sistema nervoso riceve più stimoli positivi.

Vado in bici, da solo o in compagnia. La bici è il personal trainer per eccellenza. Fa molto bene al corpo e allo spirito.

Imparo cose nuove. Nella nostra lingua o in una lingua straniera. Apprendere una lingua straniera è molto positivo, in particolar modo dopo una certa età, dove si diventa poco alla volta più fragili, con la conoscenza delle lingue migliorano il lessico, la conoscenza della grammatica, l’udito e le sinapsi, il collegamento tra i neuroni i quali ringraziano. Più le sinapsi aumentano meno cresce il declino cognitivo.

Vedo un film comico. La comicità fa sorridere di più, ed ecco l’effetto di liberazione dallo stress.

Mi tratto bene, mi preparo un dolce, mi premio, perché mi voglio bene.

Ricordarsi che spesso questo tipo di tristezza ha le ore contate. Non dura tanto. Per gli stati d’animo più complessi e persistenti, più legati a disagio esistenziale, i terapeuti possono aiutarci quando emergono conflitti più complessi. E’ importante ricordare le innumerevoli risorse che l’essere umano possiede, il più delle volte senza rendercene conto, siamo seduti su un patrimonio, le nostre potenzialità, e quasi mai lo sappiamo. In una vita senza grandi esperienze esistenziali non ci sono le condizioni per far emergere quello che ci serve. Sono gli stimoli, i bisogni, che favoriscono l’immaginazione, la creazione di nuove sensibilità. Quando si sottopone la mente e il corpo a maggiori sollecitazioni ecco che la risposta è una maggiore flessibilità. Un maggior adattamento alle nuove circostanze.

Gli avvenimenti esterni, sportivi, massaggi, uditivi, musica, possono creare un nuovo Ambiente interno il quale poi è in grado di influenzare tutta la nostra rete nervosa. Sinergia tra esterno ed interno non fa che modificare la percezione del dolore, della tristezza, di ogni malumore, percepito come sofferenza. Siamo in grado di sostenere che si può allenare il Corpo per poi arrivare alla mente, come sostiere la Bioenergetica, per aumentare l’ottimismo per renderci più adatti alle nuove esigenze.

Dove non arriviamo con il pensiero, ecco che utilizzare i punti su elencati fa la differenza. Diventiamo gli artefici del nostro Benessere, lo possiamo costruire mattone dopo mattone. A patto di avere una motivazione ed un desiderio di miglioramento. Se tu hai difficoltà a scoprire le tue potenzialità e a stare Bene Contattami.

Pasquale Puccio

Author Pasquale Puccio

Sono Laureato in Scienze Politiche. Ho lavorato 30 anni presso un Ente Pubblico Mi sono abilitato Coach professionista nel 2019, e faccio parte di A.Co.I. Associazione Coach Italia.

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