
Quando si agisce cresce il coraggio, quando si rimanda cresce la paura (Publilio Siro)
Nel lavoro e nella vita di tutti i giorni, numerose sono le azioni ripetitive. E’ facile che prenda il sopravvento la noia e l’insoddisfazione. La routine, quella negativa, assorbe così tanta energia che ci può svuotare diventando la porta dell’insofferenza.
Si lascia da parte la creatività quando ci si focalizza solamente sulle cose urgenti o su quelle ripetitive, allora si sposta sempre più il desiderio del cambiamento. Bisogna sentirsi liberi per desiderare, per progettare il nuovo.
Quel tipo di lavoro, quelle abitudini, possono apportare insoddisfazione. Cosa succede quando la routine prende il sopravvento?
La routine invecchia il cervello precocemente, in quanto ci si abitua sempre più alla stessa modalità di affrontare i problemi, priva di stimoli, di soddisfazione, non crea novità in arrivo, anzi tutto diventa più opaco e tutto quello che non apporta una ventata di stimoli e di novità diventa negativo. Diventa un peso.
La routine come pilota automatico, lavoriamo, viviamo, quasi senza accorgerci della nostra esistenza e dei bisogni correlati. E’ come guidare sempre nello stesso percorso pensando ad altro.
La routine ci abitua a stare in una gabbia mentale, dove ogni giorno si fanno le stesse cose, dove non si crea o si modifica niente. Ci fa diventare sempre meno elastici e aperti al nuovo. Perchè sono le occasioni, le novità, che sviluppano nuove abilità, facendo ricorso a nuove risorse mentali.
La routine positiva è quella che ci arricchisce e ci procura benessere ogni giorno. Attività fisica, letture, un’alimentazione sana, le relazioni e via discorrendo.
Con il passare degli anni, così anche tra i lavoratori attivi, sovente la routine rende meno disponibili a nuove esperienze. E’ come se uno schema mentale ci portasse per mano facendoci ripetere spesso le stesse azioni.
Come se ne esce da questo nostro avversario, sempre pronto e vicino? costruendo una mappa degli obiettivi, un percorso nuovo che tonifica, che può favorire grandi e piccoli cambiamenti. Io ho identificato alcune domande e alcuni passaggi indispensabili:
Domani che faccio? Programmare una giornata è stimolante e apporta energia. Tutto quello che mi piacerebbe fare finalmente trova un Inizio. Da sicurezza e soddisfazione organizzare le cose da fare in una giornata. Sul lavoro arrivo carico o scarico? arrivo carico e leggero. Posso arrivare al lavoro a piedi per distrarmi, rilassarmi, per allenarmi. Una camminata consapevole fa star bene perché si focalizzano i pensieri sul momento presente. Consiglio tra l’altro la lettura di qualche libro sulla Meditazione mentre si cammina. Una routine può diventare l’inizio di un cambiamento importante.
E se cambiassi strada? Se passo spesso per la stessa strada, è arrivato il momento di cambiare direzione. Piccoli gesti per iniziare a fare cose diverse. Si diventa più elastici quando si fa più esperienza, ci si confronta con le nuove difficoltà. Arrivare allo stesso punto d’arrivo scegliendo strade diverse. Stimolo l’attenzione, osservo cose nuove.
Le mie passeggiate aumentano. E’ riconosciuto oramai in tutte le latitudini il valore positivo del camminare. Viene favorito il benessere interno delle persone attraverso il movimento esterno. La letteratura su questo campo è infinita. Cambiare le abitudini radicate nel tempo iniziando con piccoli passi fino ad arrivare a fare tantissimi passi. Provare per credere. Aumentare l’attività fisica è un farmaco per la mente e per il corpo.
Il mio lavoro cambia quando ad una vita lavorativa abitudinaria affianco altri progetti, trovo soluzione ai problemi, si crea un circolo virtuoso, aumenta la soddisfazione in quello che faccio. Pensando alla mie giornate, quante cose, quanti atteggiamenti posso modificare? cosa mi rende più gratificato? l’impegno più immediato è ridurre le abitudini negative. Cambiando l’approccio, cambiano le domande, si cambia prospettiva, vedo alcuni aspetti da un’altra angolazione. Se gli ostacoli frenano, si cambiano le aspettative sul lavoro. Si lasciano alla deriva i problemi. La frustrazione può essere sempre in agguato, cosa posso cambiare dentro e fuori di me? come risponde l’ambiente circostante? gli esseri umani hanno mille risorse che spesso abbandonano perché credono poco in quello che fanno. Avere delle aspettative, creare delle possibilità sono il miglior carburante alla routine.
E se comunicassi di più? E’ risaputo il potere liberatorio delle parole. Comunicando mi sfido, capisco meglio l’interlocutore, perché stimoliamo le interazioni. La mia comunicazione e quella degli altri può facilitare i rapporti e crea legami, un patrimonio da amministrare con cura. Un buon legame ci rassicura e ttenua la routine negativa. Le parole possono favorire cambiamenti rendendo tutto più facile.
Ho un progetto? quindi sono pronto a promuovere un approccio diverso alla routine. Quando si attinge all’intelligenza, alla creatività, tutto diventa un cantiere dove si costruiscono rapporti positivi. Scegliamo quindi di migliorare e di superare gli ostacoli perché favorire il superamento della noia è un arricchimento di fronte all’inattività.
Costruire una esistenza viva e appagata conduce alla realizzazione e alla libertà del proprio Io. La routine non è negativa di per sé. Nella misura in cui partecipo e costruisco delle alternative ho lavorato con consapevolezza alla mia Realizzazione. Se hai bisogno di essere supportato nella tua realizzazione Contattami.